Commentary on Political Economy

Saturday 5 September 2020

BOYCOTT THE BITCH! LI YIFEI DESERVES A BULLET BETWEEN THE EYES.

 

Hong Kong, gli attivisti: la vera Mulan è fra noi, boicottiamo il film Disney

Altre polemiche su «Mulan», in uscita da oggi su Disney+ e già criticato per il prezzo: la protagonista Liu Yifei aveva appoggiato la polizia cinese. E la «vera Mulan» sarebbe la militante Agnes Chow

Hong Kong, gli attivisti: la vera Mulan è fra noi, boicottiamo il film Disney
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Nel poemetto cinese originale, Hua Mulan, VI secolo, Mulan la ragazza-guerriera si tagliava i capelli per combattere come un uomo: con i compatrioti cinesi, contro gli Unni invasori. Oggi, nella guerra dei simboli sempre più serrata che si combatte attorno a ogni produzione mainstream, la Mulan del kolossal distribuito da oggi su Disney+ è contesa tra due eserciti. Da un lato gli attivisti pro-democrazia di Hong Kong, Taiwan e della Thailandia, che hanno indetto un boicottaggio del film in chiave anticinese e eletto una loro «vera» Mulan, Agnes Chow, arrestata a Hong Kong durante le proteste di agosto. Dall’altro l’attrice protagonista Liu Yifei, 33 anni, star in Cina e aperta detrattrice delle proteste nell’ex colonia; e la produzione del film, che è già stata accusata mesi fa, quando era uscito il trailer, di essere eccessivamente ossequiosa al pubblico cinese, sempre più importante per gli incassi dei blockbuster Disney.

I primi appelli a boicottare Mulan erano sorti a Hong Kong circa un anno fa, mentre le proteste contro la legge sull’estradizione a Hong Kong, che poi fu cancellata, infuriavano. Sul suo account Weibo (il più popolare social network in Cina, dove Facebook e Twitter sono oscurati), la protagonista di Mulan Liu Yifei aveva scritto: «Io sto con la polizia di Hong Kong. Ora picchiatemi pure» (in quelle ore era stato picchiato un giornalista, a Hong Kong, che aveva indossato una maglietta con scritto «Supporto la polizia»). Su Weibo l’attrice ricevette molte critiche, ma anche molti consensi. E poi il nuovo Mulan piace in Cina: remake filmico del cartone animato del 1998, che allora fu un flop nei cinema cinesi e distribuito in poche copie, è stato «epurato» dalla Disney di molti cliché, dall’aiutante di Mulan, lo spiritello Mushu (molto compianto sui social occidentali, ma Mushu è il nome di un piatto tipico, ed era come chiamare un personaggio di un film italiano «Spaghetti») alla storia d’amore, assente nel poemetto originale, con il capitano Li Shang. Tra il mercato cinese, a lungo scettico, e il marchio Disney sembra in corso da qualche anno una luna di miele, suggellata dal successo del Disneyworld da 5 miliardi e mezzo aperto nel 2017 a Shanghai.

Viceversa la giovane Mulan — con la sua audacia, la sua onestà, la sua forza e anche il suo afflato nazionalista contro gli invasori — è stata un simbolo caro alla protesta dei giovani di Hong Kong per la democrazia, protesta che va avanti da più di un anno e che è ora seriamente ostacolata da una nuova severa «legge sulla sicurezza nazionale» imposta da Pechino. Ad agosto i militanti hanno ribattezzato «la vera Mulan» la 23enne Agnes Chow, tra i primi attivisti arrestati con la nuova stretta sulla sicurezza: è stata rilasciata su cauzione, ma rischia un ergastolo, e le campagne per la sua innocenza sui social si riferiscono a lei come «Our Mulan». E il supporto alla protesta dell’ex colonia britannica si è diffuso in Thailandia - dove il movimento studentesco per una vera democrazia è sempre più attivo, sfidando l’autoritarismo di re Vajiralongkorn e la sua severa legge sulla lesa maestà - e a Taiwan: i militanti dei tre paesi illustrano i tweet e i post in cui invitano a #boycottMulan, boicottare Mulan, con tazze di té al latte e si firmano «Milk tea alliance», l’alleanza del té al latte (bevanda molto amata nei tre Paesi, dove è un’abitudine di derivazione coloniale e vagamente anticinese).

Il film Disney ha avuto un’uscita già accidentata: previsto nei cinema per la primavera, rimandato causa pandemia, è ora distribuito (da oggi) su Disney+ al costo di 21,99 euro per ogni schermo che lo apre, costo inferiore a quello di una serata al cinema in famiglia ma molto criticato online. La guerriera Mulan non trova pace.

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