Commentary on Political Economy

Saturday 19 March 2022

 

In Bielorussia gli ospedali sono pieni di soldati russi feriti in condizioni gravi

In Bielorussia gli ospedali sono pieni di soldati russi feriti in condizioni gravi

Feriti e morti russi, spesso giovanissimi soldati di leva stanno riempiendo gli ospedali e gli obitori delle cittadine russe e bielorusse a ridosso del confine. Molti camion e ambulanze si recano in particolare verso i centri della Bielorussia come Narovlya, sul bordo della zona radioattiva di Chernobyl. E questo per due motivi: perché queste località sono le più vicine al fronte nord, quello attorno a Kiev, e perché così si evita di far vedere in Russia i risultati dell’Operazione militare speciale, come viene definita dal Cremlino.

Secondo Deutsche Welle, tantissimi feriti sarebbero stati vittime di esplosioni e incendi e arriverebbero nei nosocomi in condizioni molto gravi. Alcune testimonianze hanno parlato anche di obitori oramai stracolmi di corpi. Nella città di Mozyr, a ridosso del confine, l’obitorio non era già più in grado di ricevere morti il 3 marzo. Un abitante ha raccontato a Radio Krym.Realii, una sezione di Radio Liberty per Ucraina e Crimea, di aver visto molti sacchi neri che venivano scaricati da automezzi militari e messi su vagoni ferroviari russi. I passanti hanno iniziato a filmare quello che accadeva ma sono stati subito bloccati da militari che hanno imposto loro di cancellare ogni cosa dai cellulari.

Un medico dell’ospedale centrale ha detto che ora il controllo della struttura è in mano a polizia e servizi segreti. «Ci mancano i chirurghi. Dopo che la gente ha cercato di filmare i corpi caricati sui treni hanno iniziato ad effettuare queste operazioni solo di notte». I sanitari sono stati subito avvertiti: chiunque parlasse con fonti esterne, verrebbe subito licenziato.

Nell’ospedale numero 4 a Gomel già il primo marzo hanno iniziato a dimettere i pazienti ordinari allo scopo di liberare posti per i russi feriti, hanno raccontato parenti di malati. «Ci sono tantissimi russi e molti sono mutilati orribilmente», ha detto uno di loro alla stessa radio. Anche nelle cittadine russe a ridosso del confine arrivano comunque tantissimi feriti. Il giornale delle Forze Armate Stella Rossa ha parlato qualche giorno fa di 1.400 militari curati e mandati nei centri di riabilitazione.

In Crimea alcune scuole sarebbero state trasformate in ospedali da campo, secondo Refat Chubarov, presidente del Parlamento dei tartari di Crimea che si trova in esilio in Ucraina. «Il crematorio del villaggio Gvardeyskoye, vicino Simferopoli lavora giorno e notte», ha aggiunto.

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