Il premio Nobel per la pace Dimitry Muratov, caporedattore del giornale russo indipendente Novaya Gazeta, ha raccontato di aver fatto visita in ospedale a Mikhail Gorbaciov, l’ultimo presidente dell’Urss che ieri ha compiuto 91 anni. “Non sta bene”, ha detto il giornalista russo durante la sua audizione in videocollegamento alla commissione diritti umani del Parlamento europeo. “Ma ha confermato che bisogna fare quanto possibile per fermare la minaccia di una guerra nucleare”.  

"Una possibilità che è diventata reale dopo le parole di Putin. Io temo che qualcuno al Cremlino sarà tentato prima o poi di premere il bottone rosso”, ha aggiunto Muratov. Secondo il giornalista, la propaganda russa non funziona e la gente non sta rispondendo come previsto sulle persone. “Non posso parlare per l'interno popolo, ma sappiamo che il 70% non approva questa guerra. Ed è sempre il 70% che sostiene il presidente Putin. Non lo so come si possano conciliare questi numeri, ma questa parte di cittadini è contro la guerra nonostante la propaganda", ha detto.

Inoltre, molti russi hanno tanti collegamenti in Ucraina, radici, parenti.  Molte madri di chi  ha l'età per essere arruolati nell’esercito sono sotto shock nel sapere che i propri figli dovranno combattere solo perché qualcuno ha emesso l'ordine. “Non c'è alcuna scusante per questo ordine", ha sottolineato. 

In merito alla discussione in Russia sul fatto "che l'Ucraina è uno Stato nazista", Muratov ha ricordato che il presidente Volodymyr Zelensky è "ebreo" e che "le perdite ucraine nella Seconda Guerra mondiale sono state oltre 8 milioni". 

"Non credete ad alcun sondaggio russo sostenuto dallo Stato, la gente in Russia è contro la guerra e non la vuole. Non confondete i russi con il potere che ha iniziato questo assassinio", ha chiesto nel suo appello.